Premio Lydia all’arte contemporanea nasce nel 2018 per iniziativa della Fondazione Il Lazzaretto di Milano e con l’intento di sostenere la ricerca artistica in Italia. Fin dalla sua prima edizione il premio è dedicato alla memoria di Lydia Silvestri, scultrice che per anni ha lavorato proprio negli spazi occupati oggi da Il Lazzaretto, e realizzato in collaborazione con la Fondazione Lydia Silvestri.
Allieva di Marino Marini e poi docente all’Accademia di Brera, Silvestri ha avuto per anni il suo atelier negli spazi dell’attuale Fondazione, animandolo con la sua incessante sperimentazione sulla materia, impiegando la tecnica scultorea per indagare il corpo e le sue forme, oltre le codifiche binarie della rappresentazione del genere e della sessualità. Le sue opere figurano fra le massime rassegne internazionali quali la Quadriennale di Roma, la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, la Biennale d’Arte al Palazzo della Permanente di Milano e la Triennale di Milano, nonché in importanti collezioni pubbliche e private internazionali.
Il premio è da sempre stato caratterizzato dalla forte volontà di accompagnare il processo di sviluppo dell’artista nella sua ricerca e di adattare il sostegno in funzione del percorso individuale, del processo creativo, dei possibili cambi di rotta rispetto all’idea iniziale.
Per questo fino al 2021 il sostegno all’artista si è articolato in un premio da 5.000 euro e una mentorship con l’artista Adrian Paci. Con l’edizione 2023, a cura di Claudia D’Alonzo, storica dell’arte, docente e curatrice, diventa da premio alla produzione a premio alla ricerca artistica, un’occasione per intraprendere un percorso della durata di un anno, attraverso vari momenti di dialogo e confronto, per concludersi nel 2024 con la restituzione della ricerca presso il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
“La nuova edizione del premio – afferma Alfred Drago, Socio fondatore e Presidente della Fondazione Il Lazzaretto – fa tesoro del percorso intrapreso negli scorsi anni, con l’intento di far emergere alcuni tratti distintivi legati alla storia e alla missione della Fondazione Il Lazzaretto. Con il Premio Lydia, infatti, la Fondazione vuole favorire il lavoro degli artisti e delle artiste attive in Italia, che sappiano destabilizzare letture e visioni sul presente. Accogliendo e sostenendo la sperimentazione artistica nello spazio dell’antico Lazzaretto, simbolo per secoli di segregazione e confinamento, la Fondazione dà nuova linfa a questo luogo e ne riscrive le finalità, in continuità con la vocazione della famiglia di filantropi che ha iniziato questo processo virtuoso, affidando gli spazi a Lydia Silvestri per il suo studio. Il legame con l’artista e la sua storia è confermato anche quest’anno dalla collaborazione con la Fondazione Lydia Silvestri”.

edizione 2018
curatrici | Maria Chiara Ciaccheri e Anna Chiara Cimoli
giuria | Adrian Paci (artista), Alessandra Kaufmann (gallerista, Galleria Kaufmann Repetto), Paola Ugolini (critica d’arte e curatrice indipendente), Edoardo Bonaspetti (curatore, co-direttore, direttore artistico Fondazione Henraux e Damiana Leoni), Maria Chiara Ciaccheri e Anna Chiara Cimoli, curatrici del premio.
vincitrice | Chiara Enzo con il lavoro site specific, Claustrale. “Ad essere rappresentato è il corpo vivo nella sua volontà di fare i conti con i propri limiti fisici, e di rifuggire dalle forme imposte dal suo stesso essere individuo caratterizzato, nonché da altre numerose strutture imposte dall’esterno – racconta l’artista -. Per mezzo di un linguaggio che incorpora disegno, pittura ed elementi formali e narrativi peculiari del cinema, seleziono episodi strettamente legati al mio vissuto personale, soffermandomi su accadimenti minimi del quotidiano, spesso banali ed esigui a un punto tale da non essere presi in considerazione”.

edizione 2019
mentor | Adrian Paci
giuria | Claudia D’Alonzo (docente, curatrice indipendente e consulente della Fondazione Il Lazzaretto), Alfred Drago (Cofondatore e presidente della Fondazione Il Lazzaretto), Gianni Moretti (artista), Beatrice Oleari (cofondatrice di FARE e AIR – artinresidence.it), Adrian Paci (artista), Linda Ronzoni (Direttrice Creativa della Fondazione Il Lazzaretto).
vincitrice | Gaia De Megni ha presentato un progetto site specific, San Carlo, installazione performativa ambientata all’interno della chiesa di San Carlo al Lazzaretto. “Il progetto è una rielaborazione del film Fellini Satyricon di Federico Fellini del 1969. Il mio intento era quello di scomporre e ricomporre lo script attraverso delle citazioni – racconta l’artista -. Volevo inserire il tutto in un contesto come quello di San Carlo al Lazzaretto, un po’ come se il cinema si impossessasse del luogo e l’ho fatto attraverso delle lastre in granito nero assoluto che ho progettato in modo tale che potessero essere appoggiate e che corrispondessero esattamente al perimetro della parte più alta degli inginocchiatoi, quella dove solitamente si appoggiano le mani per pregare. Il mio intento era quello di riuscire ad avere un’opera d’arte che in qualche modo si posasse sullo spazio, che non pretendesse un’unicità o di essere osservata da sola, come le opere posizionate in un classico white cube. Volevo che il lavoro entrasse all’interno dello spazio proprio in modo geometrico, quindi come se fosse costruito appositamente per quello spazio ed è ciò che poi ho fatto”.
ph. Andrea Balza

edizione 2020
mentor | Adrian Paci
giuria | Claudia D’Alonzo (docente, curatrice indipendente), Alfred Drago (Cofondatore e presidente della Fondazione Il Lazzaretto), Gianni Moretti (artista), Beatrice Oleari (Head of International Relation e cofondatrice di FARE – Cultura Contemporanea Applicata), Adrian Paci (artista) e Linda Ronzoni (Direttrice Creativa della Fondazione Il Lazzaretto).
vincitrice | Valentina Furian con Bastardo, opera web based incentrata sul tema della follia rispetto al rapporto umano e animale così presentato dall’artista: “Bastardo è un ibrido tra due individui di due gruppi animali differenti ma della stessa specie, nella specificità canina sono solitamente quegli esemplari che abbandonati dall’uomo diventano animali randagi. Bâtard è anche il cane di Jack London che ha una relazione mossa da un profondo odio nei confronti del padrone. Diciamo che il titolo è dedicato al protagonista di questa storia”.

edizione 2021
mentor | Adrian Paci
giuria | Claudia D’Alonzo (Docente e curatrice indipendente), Alfred Drago (Cofondatore e presidente della Fondazione Il Lazzaretto), Gianni Moretti (Artista), Beatrice Oleari (Head of International Relation e cofondatrice di FARE – Cultura Contemporanea Applicata), Adrian Paci (Artista), Linda Ronzoni (Direttrice Creativa della Fondazione Il Lazzaretto).
finalisti | Almare Project, Daniele Costa, Emanuele Dainotti, Irene Dionisio, Rebeca Pak.
vincitore | Daniele Costa con Trapezia. Ibrido tra video-performance e documentario, il lavoro ruota attorno alla figura di Trapezia Stroppia – La Trape, drag queen del Toilet Club di Milano, performer, artista, “ragazza di Porta Venezia” e manifestazione altra di Aurelio, laureato in comunicazione e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Brera. Durante la pandemia, a partire dal primo lockdown, la Trape ha dato vita a una serie di video e dirette sul suo profilo Instagram esibendosi all’interno della sua abitazione privata, nella sua stanza, e lavorando al limite tra la performance drag e la parodia dei tutorial. Andando a ridefinire non solo i luoghi di espressione del proprio lavoro (dal club alla sua casa), ma anche i ruoli e i rapporti relazionali in gioco in un’economia postmediale, Trapezia si muove tra tensioni antitetiche, in bilico tra pulsioni espressive e performative che si rivolgono verso l’esterno e la necessità di proteggere – e rivendicare – la propria vulnerabilità.

edizione 2022
giuria | Claudia D’Alonzo (docente e curatrice indipendente), Alfred Drago (cofondatore e presidente della Fondazione Il Lazzaretto), Gianni Moretti (artista), Beatrice Oleari (Head of International Relation e cofondatrice di FARE – Cultura Contemporanea Applicata), Adrian Paci (artista), Linda Ronzoni (Direttrice Creativa Fondazione Il Lazzaretto).
finalisti | Emanuele Dainotti, Rachele Maistrello, Rebecca Moccia, Orecchie D’Asino, Gianmarco Porru.
vincitrice | Rachele Maistrello con The Silent World | Blue Diamond Chapter IV, installazione sonora, realizzata in collaborazione con il compositore Simonluca Laitempergher, che evoca attraverso l’azione diretta del suono sul corpo l’immersività, ispirandosi alla pratica apneistica e alle sue fasi, cadenzate dai suoni. Il lavoro è parte del più ampio ciclo di lavori intitolato Blue Diamond sui confini tra reale e fittizio, tra ricostruzione storica e fantascienza, frutto di una ricerca condotta dall’artista attraverso tappe espositive e collaborazioni con diverse istituzioni. Oltre al premio Lydia, Blue Diamond è infatti realizzato grazie al supporto di Lido Contemporaneo e del Fano Marine Center, prende il via durante una residenza MAMBO di Bologna (Nuovo Forno del Pane, 2020), esposto quest’anno al MAXXI di Roma in occasione del Premio Graziadei.